Il cibo è memoria, il cibo crea legami, il cibo è tradizione
C’è qualcosa di magico nelle ricette tramandate di generazione in generazione. Una magia intrisa di intimità, ricordi, affetti. Per me l’autunno ha il cuore tenero dei dolci di pasta di mandorle, in Salento si chiamano ricciole.
Ricetta
Quella che vi regalo è la ricetta di mia nonna.
Ingredienti
Mandorle pelate 500 grammi
Zucchero 200 grammi
Albumi 2
Scorza di 1 arancia e di 1 limone (grattugiata)
Strega q.b.
Preparazione
Mettete a bagno le mandorle pelate per qualche ora. Mettete lo zucchero nel frullatore e frullate alla massima potenza per pochi secondi. Aggiungete le mandorle e tritatele fino ad ottenere una granella fine. Trasferite la granella su un piano e aggiungete la scorza di arancia e limone, gli albumi e un po’ di Strega. Impastate delicatamente fino ad ottenere un composto compatto e omogeneo. Rivestite la teglia con carta forno. Inserite il composto nella sacca da pasticcere, dotata di bocchetta a stella e premendo leggermente la sacca fate fuoriuscite l’impasto creando dei “ciuffi”. Potete completare la decorazione aggiungendo al centro di ogni “ciuffo” un chicco di caffè, una mandorla, una ciliegia candita. Cuocete in forno caldo a 180° per 10/15 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare.
Conservate in contenitori ermetici, le ricciole possono essere consumate a fine pasto abbinate ad una tazza di caffè o ad un buon bicchiere di moscato. Perfette per accompagnare il teatime nei pomeriggi autunnali o da regalare durante il periodo natalizio. Croccanti fuori e morbide dentro, le ricciole salentine sono una vera e propria delizia.