Ogni volta che apro quella porta, la domanda di mia mamma è: “cosa stai cercando?” La risposta è sempre la stessa: “niente!” Perché è vero, non cerco nulla. Aprire quella porta è un modo per rivivere in pochi secondi i ricordi di trent’anni.
Oggi è stato diverso. Oggi ero sola…
Ho aperto la porta, spalancato la finestra e tirato fuori dall’armadio le “scatole dei ricordi”. Quelle che in origine contenevano panettoni, colombe pasquali, scarpe, biscotti, sono diventate nel corso degli anni le mie “scatole dei ricordi”.
C’è la scatola dei diari di scuola. Ai tempi del liceo la Smemoranda era un must. Grandi, piccole, colorate avevano un solo scopo, conservare messaggi, emozioni, pensieri. Sfogliando le pagine ci ho trovato di tutto…dai petali di rosa agli steli di mimosa, dalla dedica del primo amore al messaggio della mia compagna di banco. Pagine che parlano dell’adolescenza e mai dei compiti da fare a casa.
I biglietti sono un’infinità e di ogni genere. Biglietti di auguri, biglietti aerei, biglietti di ingresso ad un museo, cinema o teatro. E poi le mappe delle città in cui sono stata, gli articoli di giornale, i post-it che io e il Cappellaio Matto amiamo lasciarci per casa.
Il colpo al cuore, però, è arrivato quando ho aperto la scatola delle lettere. L’odore della carta mi ha travolto. Centinaia di lettere che ho pazientemente ordinato in base al mittente e ai paesi di provenienza. Centinaia di lettere da tutto il mondo: Malta, Korea, USA, Virginia, Brasile, Londra, Jugoslavia, Italia. Lettere di amici, amiche, ma anche ex fidanzati.
C’è chi mi definisce “accumulatrice seriale”. Si, è vero! Sono un’accumulatrice seriale di parole. Le parole sono tutto. Io vivo di parole. Io vivo di parole, emozioni e ricordi. Non ho mai capito chi, finita un’amicizia o un amore ne distrugge ogni traccia. Io conservo tutto.
Ogni singola parola scritta è lì in quelle scatole, e ci rimarrà per sempre.
...E le vostre "scatole dei ricordi" quale tesoro custodiscono?