08 Gen 2019

SALAR: VIAGGIO ATTRAVERSO I CINQUE SENSI

Cosa vi viene in mente se dico SALAR?

I più goderecci penseranno al gesto della mano intenta a distribuire sale su un piatto insipido…qualcuno avrà nel frattempo googolato e avrà trovato: Salar di Uyuni e si starà sfregando le mani “ah un bel post sulla Bolivia”…acqua! E non solo acqua: anche tanto sale!

Vi porto in Cile, a nord, al confine con la Bolivia! Vi porto al Salar di Atacama!

Atacama non era un deserto? Sì, è un deserto! E un deserto non è fatto di sabbia? Sì ma ci sono anche deserti di rocce e deserti di sale! Ecco cos’è un salar! Un deserto di sale! E chi arriva per la prima volta in un deserto e per di più fatto di sale e a più di 2300 mt slm la prima reazione è bizzarra…ti sembra che ci sia stato un corto circuito al tuo apparato sensoriale!

Salar: amore e vampate a prima vista

La prima a soffrire lo scompenso è la vista: la sensazione è quella di essere travolti da un fascio di luce che annulla le distanze e fa saltare le coordinate spaziali! Ti sembra che la distesa di sale intervallate da pozze d’acqua non abbia fine che la linea dell’orizzonte si perda nel cielo, fortunatamente a fare da cornice naturale dal lato opposto c’è la cordigliera delle Ande con i suoi monumentali vulcani che se da un lato ti aiutano a darti dei riferimenti, dall’altro svettanti e maestosi ti fanno percepire come un puntino nello spazio. La luce si moltiplica in un gioco di riflessi nel bianco candito di alcuni cumuli, nelle formazioni minerali qua e là, nel luccichio dei cristalli di sale, nelle distese di acqua. Il risultato è un insieme di elementi e riflessi che fanno del deserto una coperta di gemme preziose che la terra indossa per presenziare allo spettacolo del cielo che in questa regione del mondo è quasi sempre libero di nuvole.

La cosa che ti viene da fare immediatamente dopo il bagno di luce è toccare con le mani questa distesa di gemme, dare consistenza ai cumuli, alle pozze piccole e a quelle più estese, sentirne il calore, la ruvidezza e la friabilità. Scopri allora che non sempre riesci a sgretolare il sale tra le dita, che i cumuli potrebbero sembrarti rocce, che l’acqua nelle piccole pozze non ha una consistenza gelatinosa nonostante le tante sfumature di grigio e di verde potrebbero farti credere questo e infine scopri che la terra coperta di sale scotta e il calore fa presto avvampare piedi e guance.

Che rumore fa il deserto?

Il tempo di abituare gli occhi alla luce e il corpo al calore che l’altro grande impatto è con l’udito: quale rumore o suono può regalare un deserto? Qualcuno penserebbe al vento ma il vento per farsi rumoroso avrebbe bisogno di insinuarsi in spazi angusti, rivoltare oggetti, far vibrare le fronde degli alberi ma niente di tutto ciò popola un deserto e il vento lo percepisci direttamente sulle guance e non fa rumore! Nel deserto non c’è suono o rumore, il silenzio è sconcertante quanto una batteria assordante, il silenzio ti mette in contatto con luoghi inesplorati, con il tuo respiro, con il crepitio dei tuoi passi sul sale. Il silenzio può turbarti perché ti costringe a metterti in ascolto di te stesso, può lasciarti scosso perché ti lascia senza riferimenti, può conquistarti perché è senza parole e si sa che quando non si dice nulla convenientemente si può interpretare liberamente, il silenzio può spiazzarti perché siamo troppo bombardati da stimoli sonori e poco abituati a restare in silenzio.

Il salar ha anche la forza di alterarti insieme gusto e olfatto…proprio a partire da quest’ultimo! Che odore ha il sale? Nessuno verrebbe da dire! Eppure il sale in cristalli in quantità industriali ha un odore sottilmente acre che ti raggiunge le narici e fa arricciare il naso quasi si provasse nel frattempo una pietanza eccessivamente salata!

Specchio specchio delle mie piume…

Il deserto è tanto grande che fortunatamente non è sempre deserto e se hai la possibilità di visitare la sezione del Salar che conduce alla Laguna Chaxa allora potrai fare indimenticabili incontri con i fenicotteri che se ne stanno lì indisturbati o forse fin troppo abituati alla presenza degli uomini a pescare tuffando il loro becco nella laguna e specchiandosi in un gioco vanitoso di riflessi.

Sperando che questo viaggio sensoriale vi abbia innescato tanta curiosità di seguito alcune info utili per arrivare al Salar.

Come raggiungere il Salar di Atacama?

Come tutte le attrazioni nella regione di Atacama, il centro ideale (e unico mi verrebbe da aggiungere) di partenza per le vostre escursioni nel Salar è San Pedro di Atacama, un piccolo (ormai in esplosione) centro turistico della regione (di San Pedro di Atacama vi parlerò in un post dedicato) dove troverete tutte (ma proprio tutte) le informazioni…verrete fermati a ogni angolo da ragazze e ragazzi che vi proporranno il loro tour al Salar componibile con altre soluzioni. E già perché, a meno che tu non abbia noleggiato un’auto (ma vi ricordo che siamo in pieno deserto e per quanto parliamo di un’area turisticamente attrezzata per accogliere viaggiatori e vacanzieri con esigenze diverse) il Salar lo puoi raggiungere più agevolmente prenotando il tuo posto in uno dei van (tanti ahimè) che partono dal paesino.

Quando è meglio andarci?

Io sono stata al Salar nel mese di aprile che in quella regione, come saprete, è in pieno autunno. Tutta la regione di Atacama non registra particolari differenze di temperature nel corso delle stagioni per cui ogni periodo dell’anno è un buon momento. Forse meglio spendere qualche parola in più invece sul momento del giorno: se vi aspettate di fare visita soprattutto ai fenicotteri allora il consiglio è quello di optare per un’escursione che vi faccia arrivare al Salar al mattino; diversamente se siete incuriositi soprattutto dal Salar allora potrete anche scegliere un’escursione al pomeriggio a seconda dei vostri piani.

Consigli utili

Ho parlato di temperature elevate: non voglio terrorizzarvi ma nemmeno evitarvi alcune raccomandazioni basilari. L’ideale è indossare capi leggeri e traspiranti, un cappellino e occhiali scuri che vi proteggano dal sole, scarpe rigorosamente da escursione, meglio pantaloni lunghi. Sebbene nel Salar vi facciano camminare all’interno di alcuni percorsi tracciati nel sale, può capitare di calpestare il sale in grani così come piccole pozze d’acqua e sali: indossare scarpe da escursione e pantaloni lunghi vi metterà al riparo da piccoli schizzi di sale! E ricordate di mettere sempre e comunque in ogni escursione la crema solare!

Letto 677 volte Ultima modifica il Venerdì, 05 Luglio 2019 21:51
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