01 Feb 2019

CONGO: IL MIO (NON) CARNEVALE

Benvenuto Febbraio 2019. Benvenuto mese del Carnevale. Sapete una cosa?

Ho sempre avuto un rapporto di amore e odio con questo periodo dell’anno. Del carnevale amo i colori, i sorrisi dei bambini e in particolare l’avvicinarsi della bella stagione.

Del carnevale, sin da piccola, ho iniziato a non amare i travestimenti. Mia mamma una volta mi cucì il vestito da pomodoro. Quando hai quattro anni certe cose non le puoi capire. Per mia mamma era il vestito più originale che avesse mai realizzato con le sue mani, per me era motivo di imbarazzo perché mi limitava nei movimenti e non potevo divertirmi come gli altri bambini. Del carnevale non sopportavo la sfilata di principesse e principi azzurri, sapevo che la realtà era ben diversa. A carnevale mi piaceva srotolare le stelle filanti con un soffio, ma non sopportavo i coriandoli che si appiccicavano e infilavano ovunque. Le feste in maschera le attendevo con trepidazione. Sapete perché? Perché avrei finalmente mangiato le "chiacchiere" che in Salento sono una tradizione legata esclusivamente a questo periodo dell’anno.

Maschere africane: arte e tradizione

Oggi sono in Congo. I miei occhi si “riempiono” di colori tutte le volte che esco. I bambini qui non hanno bisogno di una festa o di un travestimento per sorridere, i bambini (e non solo loro) sorridono sempre. Sorridono con la bocca, ma soprattutto con gli occhi e il cuore. L’attesa della bella stagione? Qui non c’è! È sempre estate e anche nel periodo delle piogge il cielo regala un raggio di sole. Non credo che qui si festeggi il carnevale, ma una cosa è certa: le maschere sono uno degli elementi caratterizzanti del Congo e dell’Africa subsahariana. A seconda della provenienza cambiano i materiali utilizzati (legno, metallo, paglia) e cambiano i colori. Gli artigiani tramandano l’arte di generazione in generazione, sono dei veri e propri artisti. Oggi ne ho comprate tre, non solo perché mi piacevano, ma soprattutto perché Stephen me l’ha chiesto quasi supplicandomi. Lui vive di questo…

Le appenderò all'ingresso di casa e ogni volta che le guarderò penserò all'abbraccio di Stephen, ai suoi occhi lucidi e ai suoi infiniti merci (grazie).

Africa Congo maschere 3

Letto 963 volte Ultima modifica il Martedì, 16 Aprile 2019 19:02
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Un giorno Alice arrivò al bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero. “Che strada devo prendere?” chiese. La risposta fu una domanda: “Dove vuoi andare?”

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