Il cenone di Capodanno non ha nulla a che vedere con i cenoni all’italiana. Siamo al Club Petrolier e il buffet è semplice. A dare valore a questa serata è la tombolata organizzata con lo scopo di raccogliere fondi destinati a tre diversi progetti.
Al nostro tavolo ci sono Claudio e Monica, una coppia arrivata in Congo da pochi giorni. Claudio ha vissuto a Pointe-Noire per un luogo periodo qualche anno fa, conosce bene questa realtà. Per Monica invece è la prima esperienza in Africa.
Prima dell’inizio della tombolata Monica propone una “pausa” sigaretta, ci allontaniamo dal tavolo e prendiamo posto sui divanetti vista mare. Io non fumo, sorseggio del vino e ascolto i racconti di Claudio, ignara di quello che sarebbe accaduto da lì a poco…
(Riporto qui di seguito il pensiero che ho scritto su Facebook)
Il mondo è davvero piccolo e, in soli due giorni, il Congo regala carrambate che farebbero invidia a Raffaella Carrà.
Al cenone di Capodanno c'erano gli "expat". Un mix di italianità in una terra lontana diecimila chilometri dal nostro paese.
Il Cappellaio Matto mi presenta l'uomo che organizza i suoi viaggi in elicottero.
- Piacere Chiara
- Piacere Max.
Ma la spilla sulla sua giacca attira subito la mia attenzione. Un elicottero che io conosco bene.
Max continua a parlare con il Cappellaio Matto e ad un certo punto dice «Eh, ma lo sai, io sono militare».
A quel punto non resisto e gli chiedo «Scusa Max, quale elicottero è quello che hai sul petto?». E lui con gli occhi lucidi risponde «Mia cara stella, questo elicottero non vola più...è l' HH-3F».
Ho la pelle d'oca, il cuore a mille e quasi balbettando gli dico «Ne ero certa! Lo conosco benissimo, l'HH-3F è l'elicottero su cui per anni ha volato mio papà e una volta ci ho volato anch'io».
A quel punto Max mi guarda negli occhi e mi chiede «Dove?» Ed io balbuziente rispondo «Brindisi».
Max sempre più incalzante mi chiede «Qual è Il tuo cognome?» rispondo «Coppola».
Max è incredulo...«Ma sei la figlia di Pasquale?» E io...«Si! E tu come ti chiami?»
E lui...«Sono Massimo, Massimo Orlandi».
Scoppio a piangere per l'emozione, ci abbracciamo. Sono trascorsi più di venticinque anni dall'ultima volta che ci siamo visti. Io ero una bambina.
Le lacrime scendono a fiumi, i cuori sembrano impazziti. Il Cappellaio Matto e gli amici al nostro tavolo ammutoliti dinanzi a tale "spettacolo" si commuovono anche loro.
Capodanno 2018: la notte di San Silvestro più sorprendente della mia vita.
31 Dicembre 2018
Congo, Pointe-Noire